In questi giorni le ASL stanno recapitando ai Medici di Medicina Generale il Protocollo della campagna vaccinale antinfluenzale 2022-2023. Come anticipato nel precedente comunicato, lo SNAMI, a fronte del grande impegno profuso dalla categoria quotidianamente nella cura dei pazienti ed in particolare nel portare avanti nella stagione 2021-2022 contemporaneamente la vaccinazione anticovid, con la terza e quarta dose, la campagna di vaccinazione antipneumococco e la campagna di vaccinazione antinfluenzale ( eseguendo l’88% delle vaccinazioni), aveva posto tra le varie condizioni per la firma del protocollo il riconoscimento di un pari trattamento economico con altri soggetti erogatori.

La Regione Lazio ha scelto la via di non far seguire ai rituali discorsi di ringraziamento per il lavoro svolto un concreto riconoscimento, mantenendo una disparità di trattamento economico non accettabile; altre categorie ricevono 12 euro per singola inoculazione senza obiettivi da raggiungere.
Ai mmg verranno riconosciuti i seguenti importi:

  • per i MMG che raggiungono una percentuale inferiore al 65% delle dosi di vaccino attribuite individualmente al singolo medico da parte della Regione: la sola remunerazione base di 6,16 euro;
  • per i MMG che raggiungono una percentuale compresa tra ≥ 65% e fino al 79,9%: la remunerazione di 8,16 euro per vaccinazione registrata (di cui 2 euro per rimborso dpi e funzione vaccinale);
    -per i MMG che raggiungono una percentuale compresa tra ≥ 80% e fino al 89,9%: la remunerazione di 10,16 euro per vaccinazione registrata (di cui 4 euro per rimborso dpi e funzione vaccinale );
  • per i MMG che raggiungono una percentuale ≥ 90%: la remunerazione di 11,16 euro per vaccinazione registrata (di cui 5 euro per rimborso dpi e funzione vaccinale );

Lo SNAMI ritiene quindi non consono che la Regione Lazio operi, come è nei fatti, una discriminazione tra diversi professionisti del territorio impegnati nella campagna vaccinale, addirittura penalizzando i medici di medicina generale, che sono gli operatori storici e più rilevanti in termini di successo della campagna stessa e dei conseguenti finanziamenti aggiuntivi che le Regioni prendono dallo Stato al raggiungimento dei LEA.

Differenziare negativamente professionisti così rilevanti crea un disagio lavorativo che trascende dal mero fatto economico e si traduce su un piano di insufficiente riguardo nei confronti della categoria da parte della amministrazione.

Per tali motivazioni lo SNAMI effettuerà in ogni caso con il massimo impegno la campagna vaccinale, ma sottolineando, qui ed in ogni contesto, che lo farà solo ad esclusivo beneficio e tutela dei cittadini del Lazio, stigmatizzando però la inadeguata linea politico-amministrativa posta in essere dalla Regione ed esprimendo formalmente tale disapprovazione con la NON sottoscrizione di un siffatto protocollo regionale.

Il presidente SNAMIRoma

Dr. Giuseppe Lanna

Di seguito le richieste dello SNAMI inviate alla Direzione Regionale Salute.