Lo SNAMI proclama lo stato di agitazione: “Territorio abbandonato. Senza risposte concrete pronti allo sciopero.” Angelo Testa, presidente SNAMI, annuncia che il sindacato ha aderito alla manifestazione nazionale del prossimo 20 novembre 2024. Questa mobilitazione, in collaborazione con le componenti della Medicina ospedaliera, specialistica ambulatoriale e i Pediatri di Libera Scelta, esprime le stesse ragioni e richieste del comunicato congiunto, ribadendo le urgenti necessità della categoria.

“Avremmo dovuto costruire le fondamenta di una profonda riorganizzazione della Medicina territoriale con il rinnovo contrattuale,” spiega Angelo Testa, “ma finora non è stato realizzato nulla. La Medicina Generale è stata relegata a un ruolo marginale, con un mancato investimento strutturale nonostante le previsioni del PNRR, ed è stata completamente trascurata anche nelle questioni retributive, in netto svantaggio rispetto ai nostri colleghi di altri paesi.”

Lo SNAMI denuncia inoltre che il settore è afflitto da un carico burocratico insostenibile che non viene di fatto mai affrontato e risolto, inoltre richiede l’istituzione di una specializzazione in Medicina Generale. “Questa riforma, adottata da tempo in altri Paesi europei, aumenterebbe l’efficacia e l’attrattiva della professione, oltre a rispondere alle esigenze sanitarie dei territori,” aggiunge Testa.

La situazione di stallo, unita alle condizioni lavorative penalizzanti, sta portando a una grave carenza di nuovi medici di Medicina Generale, minacciando il futuro stesso del settore, oltre la metà delle borse per diventare medici di medicina generale sono andate deserte poche settimane fa. 

Alla luce di queste problematiche e dell’assenza di un Atto di Indirizzo che consenta l’avvio delle trattative per il rinnovo dell’ACN, lo SNAMI proclama ufficialmente lo STATO DI AGITAZIONE della categoria, come previsto dalla normativa vigente. Qualora non si verificassero miglioramenti concreti, il sindacato si riserva di adottare ulteriori misure di protesta, incluso lo sciopero.

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