Il nuovo direttivo regionale finalmente è entrato nel pieno della operatività. Vi ringrazio per la fiducia che mi avete accordato, che onorerò per i prossimi due anni, consolidando sempre di più la nostra presenza a livello regionale e locale, per essere sempre più vicini ai problemi di un territorio complesso che si avvia a un periodo di grandi cambiamenti. Una promessa: continuare nella direzione tracciata mantenendo lo stesso impegno del direttivo che ci ha preceduto.

Questo non sarà un direttivo personalistico, ma una gestione in cui alcuni mettono il nome, ma in cui tutti sono responsabili. Ringrazio quindi i miei colleghi: per Latina Gaetano De Feo (vice presidente) e Carlo Saccoccio (consigliere). Per Frosinone: Giovanni Magnante ( segretario regionale) e Franco Tatangelo (consigliere). Infine per Roma: Carlo Trabucchi (addetto stampa), Giuseppe Lanna (tesoriere).

Davanti a noi si apre una stagione di cambiamenti, tanti dei quali ci vengono imposti dall’alto, e verso i quali noi possiamo solo provare, con tutte le nostre forze, ad apportare delle modifiche. E’ stato pubblicato un accordo collettivo nazionale per la medicina generale e pediatri di libera scelta già scaduto – si riferisce al triennio 2015-2018 – e scadente nei contenuti. Un accordo che si basa su risorse economiche insufficienti, in cui aumentano i carichi di lavoro senza mantenere lo stesso trattamento economico. Ancora più complessa la questione relativa all’organizzazione delle Case della Salute, imposte anche queste, che minano la nostra indipendenza professionale, ci sminuiscono e che ci portano verso uno stato di “para dipendenza”.

Sappiamo quale è il rischio intrinseco di queste strutture: delle scatole fredde, costruite su parametri che mettono la salute e il rapporto di fiducia tra medico e pazienti in secondo piano, che tolgono al medico la gestione del paziente, in nome di una burocratizzazione che rischia di aumentare sproporzionatamente i costi della sanità, e del numero di esami che verranno prescritti – e non parlo naturalmente di medicina difensiva – senza davvero dare al cittadino le risposte che cerca.

Tutto questo la politica non lo vede.

Soprattutto chi di noi lavora in provincia, ancora riesce a mantenere il contatto umano con i pazienti. Rapporto che ci fa ancora sentire, nel nostro piccolo, capaci di aiutare le persone, grazie all’empatia e alla fiducia. Dovrebbe essere questa la nostra missione, ed è, a mio avviso, il più bell’aspetto della nostra professione, che purtroppo pian piano si sta sfilacciando, trasformandoci in scribacchini di ricette e compilatori di moduli.

Vi promettiamo che con forza e serietà porteremo avanti le nostre idee facendoci forza, grazie a voi iscritti, e cercando di trovare nuove adesioni per avere più peso ed essere trattati con dignità. Non sarà facile, e il tempo è poco, e per cambiare le cose serve un impegno costante da parte di ognuno di noi.

Servono nuove soluzioni per limitare i danni. Dovremo trovare i giusti canali per farci sentire, nuove armi che non si rivelino un boomerang per noi o che minino l’assistenza nei confronti dei nostri pazienti. Quella che raccogliamo è una chiamata alle responsabilità, verso le quali non possiamo né intendiamo sottrarci.

Lo faremo insieme.

Dott. Marco Trifogli – Presidente SNAMILazio