Nel mese di luglio 2024 è stato pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità il Bollettino “Morbillo & Rosolia News” N. 74 che riporta un aggiornamento dei dati della Sorveglianza Integrata del Morbillo e della Rosolia a giugno 2024. In diversi paesi dell’Europa sono in corso epidemie di morbillo. Anche in Italia dagli ultimi tre mesi del 2023 è in corso un aumento significativo dei casi di morbillo. Nei primi sei mesi del 2024, infatti, sono stati segnalati in Italia 717 casi di morbillo (24 casi per milione di abitanti). Nel mese di aprile 2024 è stato raggiunto il picco con 180 casi e nei mesi successivi il numero è leggermente diminuito ma rimane molto alto (131 nel mese di maggio e 151 a giugno). In alcune Regioni si assiste ad una diminuzione del numero di casi mentre in altre il numero è tutt’ora in crescita.
L’età mediana dei casi segnalati è pari a 31 anni e oltre la metà dei casi ha un’età compresa tra 15 e 39 anni e un ulteriore 24% ha più di 40 anni di età. L’incidenza più elevata, tuttavia, è stata osservata nella fascia di età 0-4 anni (95,0 casi per milione). Il 90% dei casi erano non vaccinati al momento del contagio e il 5% erano vaccinati con una sola dose.
Il 33% ha avuto almeno una complicanza delle quali le più frequentemente riportate sono state epatite o aumento delle transaminasi e polmonite e, in un giovane adulto non vaccinato, è stata segnalata un’encefalite. Inoltre, nel 47% dei casi viene riportato un ricovero ospedaliero. Tra i casi segnalati, 55 sono operatori sanitari, di cui 41 non vaccinati.
La Regione Lazio con 163 casi segnalati dall’inizio del 2024 si colloca al terzo posto con un’incidenza cumulativa pari a 57 casi per milione di abitanti dopo la Regione Abruzzo (65 casi per milione di abitanti) e l’Emilia-Romagna (58 casi per milione di abitanti). Le caratteristiche dei casi si sovrappongono a quelle osservate a livello nazionale.
L’aumento dei casi in Italia è dovuto principalmente a coperture vaccinali inadeguate e all’importazione di casi da aree geografiche con elevata circolazione del virus.
La maggior parte dei casi di morbillo segnalati in Italia si è verificata in persone non vaccinate o vaccinate con una sola dose, e oltre la metà dei casi sono adolescenti e giovani adulti anche se l’incidenza più elevata viene osservata nei bambini sotto i cinque anni di età. Preoccupano anche i casi tra operatori sanitari e la trasmissione in ambito sanitario e nosocomiale.
Senza dubbio sono necessarie coperture vaccinali elevate per interromperne la trasmissione (≥95% per due dosi di vaccino). In Italia gli ultimi dati disponibili delle coperture vaccinali e relativi al 2022 riportano una copertura vaccinale per morbillo, a 24 mesi di età, pari al 94,4% per la prima dose di vaccino e del 85,1% per la seconda dose a 5-6 anni di età con variazioni regionali (range per la prima dose: 76,2% – 97,8%).
I casi segnalati dimostrano la presenza di persone suscettibili nella popolazione adolescente e adulta. Pertanto, le attività prioritarie da mettere in atto sono, oltre a quelle rivolte ad aumentare la copertura vaccinale di routine nei bambini piccoli, anche quelle di offrire la vaccinazione contro il morbillo alla popolazione suscettibile in ogni occasione di contatto con il sistema sanitario e in occasione di viaggi internazionali.
Il presidente SNAMIRoma
Dott. Giuseppe Lanna
Il presidente SNAMILazio
Dott. Marco Trifogli