Apprendiamo con indignazione e disappunto la notizia che 16 medici di medicina generale della ASL di Rieti, hanno ricevuto per pec da parte della Direzione Generale richiesta di rimborso di 38 mila euro per i farmaci prescritti. Richiesta basata su controlli post ante , spesso su anni precedenti, eseguiti solo sull’ultimo attore della prescrizione farmaceutica. Come tutti quelli che hanno fatto una visita specialistica sanno lo specialista privato rimanda la prescrizione dei farmaci al mmg e non potrebbe essere altrimenti, purtroppo nella stragrande maggioranza dei casi, anche gli specialisti del sistema pubblico o degli ospedali ex religiosi rimandano la prescrizione dei farmaci al mmg non ottemperando all’obbligo di prescrizione.
E’ evidente che il sistema delle CAPI (commissioni per l’appropriatezza prescrittiva interdistrettuale) che dovrebbe fare formazione sulla prescrizione e controlli su TUTTI i prescrittori ( che in questo caso possiamo dire ipotetici) non ha funzionato perché si è concentrato solo sull’ultimo anello della catena cui arrivano prescrizioni inappropriate che non sempre si possono rimandare al mittente per le condizioni cliniche, sociali ed economiche del paziente e perché legata ad interpretazioni di Note AIFA, determine regionali, piani terapeutici, schede di prescrizione, schede RCP non sempre chiarissime. Come SNAMI riteniamo che in questi anni la CAPI, volute da qualcuno come centro di potere, siano servite solo a rappresentare per il medico di medicina generale una sorta di spada di Damocle sulla testa pronta a cadere al superamento della prescrizione di qualche pillola in più.
Noi proponiamo un controllo al momento della distribuzione del farmaco, soprattutto per i più costosi, come i farmaci per la BPCO, per il DIABETE, per le Eparine a basso peso molecolare (EBPM), come avviene per i DOAC (anticoagulanti diretti) una volta rilasciata la ricetta con validità scelta dal medico (3-6-12 mesi), il paziente si reca mensilmente in farmacia e ritira la sua terapia, se non lo fa per 2 mesi la prescrizione si annulla e deve tornare dal medico.
Altro elemento di criticità riguarda la prescrizione delle EBPM alla dimissione del paziente dal ricovero, in questo dovrebbe diventare obbligatorio per tutte le strutture di ricovero indicare nella lettera di dimissione il rischio tromboembolico (che viene calcolato attraverso degli score) del paziente. Una semplificazione a costo zero per il SSR ed una comodità per il paziente.
Il Presidente Provinciale
Dott. Giuseppe Lanna
Il Presidente Regionale
Dott. Marco Trifogli
Documenti allegati